46 anni dopo: il bis
Nel ghiaccio polare che avvolge l’Olimpico, si consuma un dramma inaspettato: le zebre (quasi intese come strisce pedonali) vengono “attraversate” da un Catania decisamente più tonico e finalmente più cinico.
Non accadeva da quel lontano aprile del ’63 quando a giustiziare i bianconeri fu la rete di Milan.
Quarantasei anni dopo (attenzione al numero “46”, a noi molto caro) cambiano i nomi da scolpire sul marmo dei ricordi gloriosi: Martinez e Izco.
E non è certo merito di una Juve ormai allo sbando se i rossazzurri hanno chiuso il 2009 con la più prestigiosa delle performances (vittoria in trasferta fuori dall’isola che giunge dopo tre anni, per giunta in casa della Juventus).
Siciliani per caso
Personalmente ritengo questa vittoria un’immensa soddisfazione alla faccia di quei siciliani che difendono spudoratamente la squadra torinese denigrando la nostra. Doppio orgasmo nel vedere il loro rosicamento nei vari siti, nei forum, nei blog. Soprattutto se si tratta di gente che vive a Messina o a Siracusa e che sa solo aggrapparsi ai colori che più li convincono.
Sotto qualche altro aspetto, invece, rosico anch’io nel ricordare le partite e i punti persi per ingenuità, per spavento, forse per superficialità, contro squadre che di eclatante tecnica non possedevano proprio niente.
Ultimi ma con più grinta
Rimaniamo ultimi a fianco del Siena, poichè le altre si danno comunque da fare e macinano punti. Ma la così tanto citata “scossa” c’è stata, eccome.
Non avevo dubbi sulle capacità di mister Sinisa, ma non cambio di una virgola il mio giudizio su qualche membro della dirigenza. Almeno fino a quando non vedrò cambiamenti concreti nell’organigramma della rosa.
Adesso c’è solo da trascorrere serenamente le feste, già: ma come si fa quando l’entusiasmo ti spinge già col pensiero a un ipotetico rilancio della squadra a partire dal prossimo incontro del nuovo anno?
Intanto gustiamoci a fondo il sapore di questa vittoria strameritata che ha reso felici anche gli “avvoltoi” interisti e milanisti.
Pronti a ripartire dalla corsia a noi più consona.
Andreina L’Ho Dato