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Rosetti non basta: il Catania stende la Rometta

Morimoto, doppietta di Natale

Morimoto, doppietta di Natale

La sorpresa che nessuno si aspettava alla vigilia si chiama Morimoto. Zenga decide di lasciare Paolucci in panchina e la scelta si rivela sacrosanta.
Partono da titolari anche Izco, Tedesco e Baiocco lasciando in panchina Sardo, Sabato e Ledesma.

CATANIA (3-5-2): Bizzarri; Silvestre, Terlizzi, Stovini; Izco (83’ Silvestri), Baiocco, Carboni, Biagianti, Tedesco; Mascara, Morimoto (85’ Paolucci). A disp.: 12 Kosicky, 2 Sardo, 8 Ledesma, 25 Martinez, 10 Dica. All. Zenga.

ROMA (4-3-1-2): Doni; Cassetti, Mexes, Juan, Riise (54’ Cicinho); Perrotta, De Rossi, Brighi (85’ Okaka); Baptista; Vucinic, Totti (31’ Menez). A disp.: 25 Artur, 15 Loria, 2 Panucci, 26 Greco, 34 Virga. All. Spalletti.

Marcatori: 33’ Baiocco, 39’ e 55’ Morimoto, 74’ Vucinic, 77’ Menez.

Vergognosamente Rosetti

Sembra un principiante l’arbitro torinese. Estrae cartellini gialli soltanto quando l’evidenza non gli permette di evitarli. Ma riesce a diventare ridicolo graziando Cassetti e Mexes, due veri cani arrabbiati in mezzo al campo. Il primo andrebbe espulso già dal primo intervento pericoloso, ma gli viene permesso anche di calciare la palla sulle tribune a gioco fermo.  Viene “non visto” un fallo da sedia elettrica su Biagianti che riceve una scarpata in faccia, sufficiente a fargli sanguinare il naso. Ma Rosetti se ne sbatte anche della segnalazione di Tagliavento.
L’altro pagliaccio in questione, Mexes, fra le altre cose, si permette di strattonare Morimoto mentre questi sta per uscire dal campo per la sostituzione, poi promette vendetta negli spogliatoi a Paolucci dopo una fuga del numero 9 etneo.
Non da meno Vucinic che, goffamente, tenta di rubare il pallone a Bizzarri mentre il portiere lo tiene stretto fra le mani. Un cartellino giallo rimediato.
Il sig. Collina dovrebbe capire che certi tranelli a Catania non funzionano e la Lega dovrebbe seriamente pensare a far radiare omuncoli come Rosetti.

Una Roma piccola così

Credevano di arrivare al “Massimino” e spadroneggiare, i giallorossi.
Ben 75 minuti di lezione di calcio impartiti dai rossazzurri che con un delizioso goal di Baiocco e una doppietta da manuale di Morimoto avevano già chiuso la pratica. Poteva anche finire 5 o 6-0, ma va bene lo stesso: i tre punti valgono anche per un 3-2 strameritato.
Almeno una decina le occasioni da rete per il Catania che, invece, su due fortuiti episodi, regala le due reti ai giallorossi.
La standing ovation per Morimoto, al momento del cambio con Paolucci, è un vero boato a cui si uniscono tutti gli oltre ventimila spettatori.
Da segnalare il pittoresco e folkloristico striscione in curva sud : “Voi avete Totti che fa il cucchiaio, noi abbiamo Mascara che vi fa ” u cuppinu”.

Niente a cui aggrapparsi

Niente trucchi, niente inganni. Non vi sono specchi su cui potersi arrampicare per Spalletti e i suoi mascalzoncelli “de borgata”.
E la differenza non sta certo nel “non gioco” della Roma, ma nella superba prestazione dei ragazzi di Zenga.
A dimostrazione di come i valori in campo (parlando di soldi veri, di costo dei giocatori), non facciano poi la differenza.
C’è un’ unica cosa da fare: stare zitti e subire. Forse la Roma ricomincierà a tornare umile e capire cosa significhi lottare per non retrocedere.

Roberto Marino