Si possono definire magistrali i tre colpi in entrata effettuati dal Catania nel mercato di riparazione.
C’era qualcosa da sistemare, lo avevamo scritto più volte così come tutti lo avevano detto o pensato, e quel qualcosa prende forma.
Col più sano ottimismo, mi sento di poter dire che il campionato dei rossazzurri può adesso prendere una piega diversa. Molto in positivo.
Serviva un centrocampista esterno, ed ecco Matias Ezequiel Schelotto, 22 anni a maggio, ex Cesena e impiegato nella Nazionale Under 21 di Ciro Ferrara, in quanto naturalizzato italiano.
Cresciuto nel Banfield (campionato argentino), è approdato in Italia col Cesena giocando in Prima Divisione. Nella scorsa stagione, in serie B, contribuì inequivocabilmente alla promozione dei romagnoli nel massimo campionato.
Alto 187 cm. per 76 kg., Schelotto si adatta benissimo sulla fascia mediana destra, sia come esterno alto che basso. Molto fisico e veloce, ha la capacità di riuscire a cambiare la fascia a gara in corso, è dotato di ottimo palleggio sia di destro che di sinistro.
Serviva un attaccante di spessore da affiancare Maxi Lopez ed ecco Gonzalo Rubén Bergessio, anche lui argentino, 27 anni a luglio, ex Saint-Étienne.
Bergessio, inseguito da circa due anni dall’AD Lo Monaco, è cresciuto nelle giovanili del Platense passando poi per l’Instituto Atlético Central Córdoba (in Primera B), e in team più prestigiosi come Racing Avellaneda, Benfica, San Lorenzo (migliore stagione con 52 presenze e 23 gol) e il già menzionato Saint-Étienne.
179 cm. per 72 kg., è nazionale argentino dal 2008 con tre presenze e due gol (doppietta rifilata al Panama in amichevole).
Serviva un trequartista: ecco Francesco Lodi (di cui abbiamo già scritto precedentemente).
Per l’ex Frosinone, mancino naturale, la possibilità di partire subito, già contro il Cesena, proponendosi per quello che è il suo ruolo primario: fantasista di fascia destra con capacità di accentramento. E’ inoltre un forte tiratore di calci piazzati e ciò sarà una “referenza” fondamentale per il nuovo Catania di Simeone.
Capitan Mascara a Napoli
La cessione di “Topolinik” al club partenopeo ha diviso i tifosi in due schiere: chi lo ha additato come “traditore” o “mercenario”, chi invece lo ricorda con affetto in quanto emblema, bandiera, anima del Catania.
Personalmente sono contento che la carriera di Mascara si chiuda in una grande squadra come il Napoli, sono contento che il folletto possa avere finalmente un palcoscenico internazionale dove farsi notare. Lo merita.
Per tutto quello che ha fatto a Catania, per i bei ricordi e per le grandi gioie regalate alla nostra città c’è solo da dire “Grazie, piccolo grande Capitano!”.
Roberto D.