E’ costato al Milan 15 milioni di euro, non segnava dai tempi del Real Madrid.
Klaas-Jan Huntelaar era, fino a ieri, considerato l’ennesimo bidone acquistato dalla società rossonera.
Dopo le prime (e uniche) sette presenze in Serie A era stato messo nella cassetta dei ferri vecchi, pronto a essere svenduto al miglior offerente.
Poi succede l’imprevedibile: a Catania, con Leonardo, che non sa più a quali santi rivolgersi, che decide di buttarlo nella mischia all’83’ di una partita noiosa e ormai clinicamente votata allo 0-0.
In pieno recupero, il “Cacciatore”, riesce a infilare la porta di Andujar (colpevolissimo per essersi lasciato sfilare una palla quasi innocua) e, subito dopo, un goal-spettacolo che gli vale la prima doppietta in campionato.
Questa è in sintesi la storia di Catania-Milan.
Molti rammarichi per i rossazzurri, ma anche molti mea culpa se si pensa che il Milan di oggi pareva ormai accontentarsi del punticino che gli etnei imponevano imbavagliando le fonti di gioco meneghine.
Dal canto suo, Gianluca Atzori ha letteralmente sbagliato i tre cambi inserendo Izco, Ricchiuti e Potenza dimenticandosi di un Ledesma che rimane da qualche tempo a guardare dalla panca e un Plasmati che avrebbe potuto creare problemi nel gioco aereo alla difesa rossonera.
Si è giocato per il pari: è arrivata la sconfitta. Più che logico.
Ma non mi sento di dire “cacciate via questo o quell’altro”: gli errori sono stati fatti in fase di calciomercato (quante volte abbiamo scritto che serviva un vero attaccante?) e in alcune valutazioni errate della dirigenza.
Adesso siamo mestamente penultimi, con i soliti nove punti, ad attendere che qualche miracolo possa smuovere l’intero ambiente.
Cos’altro possiamo fare noi poveri e comuni mortali? Il pubblico ha risposto bene nonostante le diatribe delle ultime settimane quindi, per esclusione, la colpa non è dei tifosi su cui l’AD voleva “stendere un velo pietoso”.
Facciamo che giochiamo al “Piccolo ottimista”: nell’attesa di un fantasmagorico girone di ritorno, affittiamo un pullman e divertiamoci spensieratamente. A Lourdes.
Roberto Marino